La lezione del Covid 19 ed il sovranismo della tecnologia e della ricerca

L’esperienza emergenziale causata dal Covid 19 ci consegna diverse lezioni da apprendere, alcune in campo sanitario altre in ambito civile e di convivenza tra cittadini. Ma c’è una riflessione che emerge con prepotenza nel dibattito nazionale che ha natura prettamente economica ed è quella che vorrebbe invocare un nuovo sovranismo alle frontiere ma che dimentica che l’unico sovranismo al quale avrebbe senso aspirare oggi è quello della tecnologia e della ricerca. Con investimenti pari all’1,38% del PIL nazionale, destinati al settore, come ricorda l’ISTAT con dato riferito al 2017, l’esigenza di essere connessi con altri poli di studio internazionali ci rende un Paese dipendente dalla conoscenza altrui. Una parabola che ha effetti in tutti i mercati, profondamente cambiati con la globalizzazione dei servizi e delle produzioni, ed alla quale sarebbe utile proporre un approfondimento in termini di effetti sulla economia.

Coronavirus ed effetti sul bilancio 2019: prime indicazioni

Le inimmaginabili conseguenze legate alla diffusione pandemica del Coronavirus in Italia hanno determinato l’insorgere di svariate problematiche, che investono non solo l’ambito sanitario, ma anche quello delle attività e delle professioni economiche. Nel tentativo di gestire l’emergenza e le difficoltà ad essa correlate, il Governo ha emanato una serie di decreti, alcuni dei quali incidono sui termini di scadenza degli adempimenti fiscali e civilistici. Anche in questo frangente, i principi statuiti dagli OIC costituiscono, però, il riferimento a cui guardare per la corretta redazione dei bilanci e devono, perciò, essere posti a base delle relative elaborazioni con l’approssimarsi della loro approvazione.

Una maggior regolamentazione frena l’evasione fiscale?

Il livello esponenziale di adempimenti non porta alla riduzione dell’evasione fiscale, anzi promuove una consistente riduzione degli investimenti. A dispetto dell’introduzione della fattura elettronica e dei nuovi adempimenti dichiarativi, è lo stesso MEF a certificare un flop della teoria della compliance senza freni.

Legge sul sovraindebitamento, il piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore e le novità a seguito dell’introduzione del Codice della crisi

Il nuovo Codice della crisi (D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14) entra nel vivo della sua applicazione anche in relazione agli istituti legati alla insolvenza dei soggetti non fallibili. Recependo diverse perplessità sorte nel corso degli anni, in applicazione della L. 27 gennaio 2012, n. 3, il legislatore della riforma ha inteso, da un lato, snellire fortemente le procedure in favore dei soggetti sovraindebitati e, dall’altro lato, applicare le osservazioni della Corte di Cassazione in merito alla gestione dei crediti privilegiati. Nel perimetro succintamente descritto, assume particolare rilevanza il piano del consumatore, che cambia denominazione e subisce non poche modifiche.